giovedì 21 novembre 2013

Ciao.

Ciao Wide.


martedì 15 ottobre 2013

Apatia da ufficio

In questi giorni sono sola in ufficio. Il cantiere procede autonomamente. Il committente tace. Il cielo è grigio e una noia noiosa mi annoia (non so se rendo l’idea).
L'apatia è la mia unica compagna di lavoro.
L’apatia e i call center.

Driiiinnn
“Pronto?”
“Buongiorno, sono Gina della Teletruffa, posso parlare con un responsabile?”
“No, non c’è”
“E quando c’è?”
“Chi?”
“Il responsabile!”
“Non c’è”
“Ho capito che non c’è ma quando lo trovo?”
“Chi?”
“Mi prende in giro?”
“Quale giro?”
“Pronto?”
“Chi è?”
“Voglio parlare con un responsabile!”
“Non c’è”
“LO SO, QUANDO LO POSSO TROVARE???”
“Chi?”
Clic.

Scusa Gina ma anche io ho bisogno di passare il tempo.



lunedì 14 ottobre 2013

Forme di mobbing alternative

Se la persona con cui lavori diventa un petomane seriale, si può rilevare una forma di mobbing o bisogna limitarsi a promuovere una campagna contro le armi chimiche?
Se la persona con cui lavori dimentica gli incarichi che ti affibbia con carattere di urgenza  e si arrabbia perchè quello che fai non è urgente, si può rilevare una forma di mobbing o solo un leggero stato di rincoglimento senile?
Se la persona con cui lavori  ti fa gli squilli in continuazione col cellulare per essere richiamato, si può rilevare una forma di mobbing o trattasi di una forma acuta di tirchieria?
Se la persona con cui lavori  ti fa gli squilli di cui sopra sul telefono fisso, ben sapendo che non puoi visualizzare il numero, e si arrabbia se non lo richiami, si può rilevare una forma di mobbing o trattasi di arteriosclerosi?

giovedì 10 ottobre 2013

Evoluzione di pensiero

C’era un tempo in cui ero una persona educata e pacata.
Quel tipo di persona che, per capirci, pure in piena ira, era in grado di esprimere il suo stato emotivo con uno stizzito “Sono veramente irritata”.
Col tempo poi ho capito la differenza che passa tra l’irritazione e la rabbia idrofobica.
Oggi non direi più di essere irritata, a meno di non riferirmi a qualche sfogo cutaneo.

Oggi, per gli sfoghi mental-esistenziali-psico-emotivi, userei tranquillamente un “sono incazzata nera!” ben sapendo di non rendere pienamente l’idea.


venerdì 13 settembre 2013

Mai 'na gioia

E poi ti squilla il telefono:
“Ciao, sono Francesco!”
“Chi? Il Papa?”
“No, sono Francesco di Telecom!”


E te pareva!

mercoledì 4 settembre 2013

Caro lettore

Ok. Mi siedo e mi calmo: cercherò di essere ragionevole.
Da quando è venuta fuori l’emergenza discarica è uscita tanta di quella immondizia politica che non vi dico. E che soprattutto i giornali non vi dicono. E questo a cosa porta? Alla banalizzazione del problema. Chi non conosce i fatti, tira fuori sempre i seguenti argomenti:
  • Eh, ma la discarica la dovranno pur fare da qualche parte!
  • Chi protesta è egoista perché i rifiuti sono un problema sociale e non si può proteggere solo il proprio orticello.

Ok.
Su questi due punti, vorrei chiedere a te, lettore, cosa penseresti se volessero aprire una discarica nella zona in cui vivi. Saresti ancora così aperto di mentalità? Metteresti a disposizione il tuo orticello per il bene comune dell’umanità?
Non credo. E se mi rispondi di sì, mi faccio grasse risate.
Quindi, se mi incontri, e senti che ti stanno per uscire frasi di questo tipo, fatti prima un esamino di coscienza, contieniti ed evita di tirar fuori dalla bocca la fiera del qualunquismo.
Se anche questi due argomenti non dovessero convincerti, proverò con questo.
Il sito scelto per la discarica non è un luogo fuori dal mondo. La prima casa è a 600 metri. Metri. Ad un paio di km c’è una scuola, un asili nido, un santuario. Tutt’attorno centro abitato. Adiacente ci sono delle imprese agricole molto note, avrai sicuramente bevuto il loro vino e il loro latte, per non parlare di quello che hai mangiato. E diciamo pure che c’è un vincolo paesaggistico che tutela la zona e i parchi archeologici. Non ti sembra un posto un po’ insolito per una discarica?
E no, non è un sito temporaneo. Come si dice, non c’è nulla di definitivo di una cosa provvisoria. La grande discarica storica di Roma, Malagrotta, ne è un esempio: è campata 30 anni con proroghe continue.
Forse, e spero sia così, ti verrà da chiederti perché qui e non altrove. Forse non c’erano alternative?
E invece c’erano. In particolare il Ministero della Difesa si è offerto con dei poligoni dismessi. Il presidente della Regione, come nel migliore programma televisivo, ha detto: “Rifiuto l’offerta e vado avanti”.
Perché? Mistero. Ed è un vero mistero il perché il tavolo tecnico per la scelta del sito venga secretato. Per quale motivo una scelta del genere dovrebbe essere tenuta nell’assoluto segreto?
Domande senza risposta. O forse no.
Chissà. Ci sono molte indagini in corso e io non vorrei puntare il dito su nessuno però…
…però mi fa pensare il fatto che la gestione di questa discarica dovrebbe essere affidata con incarico diretto ad un privato e non mediante gara pubblica
….e mi viene da sospettare, maligna che non sono altro, che il rifiuto del sito offerto dal Ministero della Difesa possa essere dovuto alla volontà di non avere ingerenze esterne nei rapporti con questo privato

….e mi fa pensare il fatto che non si riesca a capire chi sia questo privato…
… e soprattutto c’è da sorprendersi che si parli di infiltrazioni mafiose?
Ecco, caro lettore, pensaci su quando ti verrà voglia di dire che i manifestanti sono egoisti e che una discarica bisognerà pur farla da qualche parte. Ovvio che va fatta ma, plausibilmente, in un sito che non sia così troppo inadeguato ad accoglierla. Poi, carissimo lettore, chiediti anche: perché i giornali non parlano di tutto ciò? Perché il massimo che riesci a trovare è un trafiletto in cui si narra di un gruppo di esagitati che blocca la strada?

A te le risposte.

giovedì 8 agosto 2013

Show must go on

Dopo 5 sere consecutive in cui abbiamo occupato la strada nel silenzio della stampa e dei giornali, abbiamo deciso che bisognava urlava più forte. Quale migliore occasione poteva capitare se non l’inaugurazione dell’area pedonale dei Fori?
Ci siamo organizzati, pagando di tasca nostra i bus, “armati” di striscioni e fischietti.
Siamo arrivati alla Bocca della Verità pieni di buoni propositi e ci siamo trovati circondati dalla polizia nemmeno fossimo una novella armata Brancaleone. Secondo gli intenti dell’Amministrazione, avremmo dovuto stazionare nella piazza, laddove potevamo avere il minimo della visibilità. A che pro?
Con coraggio, ci siamo lanciati in direzione dei Fori sfondando ben 3 cordoni della polizia:

  1. 1)      Il primo cordone l’abbiamo superato grazie alle presenza di strategiche piante di oleandro: uno ad uno, ci siamo infilati lì dentro, passando oltre la polizia. Quando quest’ultima si è accorta di avere metà dei manifestanti alle spalle, è corsa subito avanti per preparare un’altra cordonata;
  2. Il secondo cordone l’abbiamo superato in modo sorprendente. Tutto il gruppo dei manifestanti si è spostato verso sinistra, come se avesse voluto imboccare una via laterale. La polizia si è spostata per adeguarsi e…in quel mentre, tutti di corsa verso il lato destro della strada che era rimasto scoperto. La polizia, sorpresa, si è spostata ancora per la formazione di un terzo cordone;
  3. Il terzo cordone, proprio sotto il Campidoglio, è stato superato per un caso. Mentre alcuni dei manifestanti cercavano di raggiungere il Campidoglio, la polizia ha fatto barricata sulla scalinata. Questo ha permesso agli altri di raggiungere agevolmente i Fori.
Qui un quarto cordone ha bloccato il più dei manifestanti, i più agguerriti sono riusciti ad andare oltre mischiandosi nella folla.
Abbiamo urlato, cantato, cercato di attirare l’attenzione sul nostro problema che i più nemmeno conoscevano. Qualcuno ci ha capito, molti si sono arrabbiati perché stavamo rovinando una festa… una festa contro la salute???  A chi importa se la discarica la aprono lontano, l’importante è che non sia qui!!!  Al momento è più importante la festa! Morite in silenzio, prego!
Il giorno dopo i giornali hanno detto più o meno questo:
  1. Visto che l’ex sindaco Alemanno, si è fatto partecipe della nostra manifestazione (non invitato!), alcuni giornali ha detto che un gruppo di fascisti ha invaso i Fori per rovinare la festa a Marino: FALSO. Siamo un gruppo di cittadini, di diverso colore politico, uniti solo dalla stessa problematica. Non abbiamo sponsor politici, la manifestazione e l’autobus ce li siamo pagati di tasca nostra.
  2. Qualche giornale ha anche detto che eravamo pericolosi: FALSO. Eravamo un gruppo eterogeneo con numerose donne e bambini, molte carrozzine e pure un uomo in sedia a rotelle. Sembriamo pericolosi? Non ci sono stati scontri con  nessuno. Noi non eravamo né in grado né intenzionati a farlo. La polizia non ha alzato un dito contro di noi.
  3.  Hanno detto che qualcuno ha sbattuto uno stendardo (con l’effige della Madonna del Divino Amore) in testa al capo dei vigili urbani che ha riportato ferite: FALSO. Il capo dei vigili ha provato a prendere lo stendardo dalle mani di chi lo portava e, accidentalmente, le è caduto in testa. Ci sono video che lo dimostrano, con tanto di capo dei vigili che dice: “Non è successo niente”.

Questa vicenda, che è solo l’inizio di una lunga battaglia, mi ha insegnato che:
  • -          Democrazia, ecologia e libertà sono solo slogan del solito populismo;
  • -          I giornali manipolano le informazioni a seconda del colore politico che difendono;
  • -          Per avere un’ informazione critica bisogna leggere le testate minori ancora poco contaminate;
  • -          La gente pensa solo al proprio orticello. Gli altri possono pure morire.
  •  


Show must go on.